Domande / Risposte



Vi presentiamo di seguito le risposte ad alcune delle domande che ci vengono rivolte più spesso dagli escursionisti... Consultate anche le
pagine specifiche per Paese e, per maggiori informazioni, non esitate a contattare i nostri Segretariati nazionali!


1.    Qual è il livello di difficoltà degli itinerari Via Alpina?

2.    Quando si può partire lungo gli itinerari Via Alpina? Quali sono le condizioni climatiche?
3.    Qual è l’attrezzatura necessaria?
4.    Organizzate dei viaggi? C’è un servizio di trasporto bagagli?
5.    Quali sono le topo-guide disponibili?
6.    È necessario munirsi di carte? Dove procurarsele?
7.    E le carte digitali?
8.    È necessario prenotare prima ogni alloggio? Ci sono degli sconti per i Via Alpinisti?
9.    In rifugio, si può consumare il proprio pranzo al sacco?
10.    È possibile bivaccare anziché alloggiare presso rifugi e locande consigliati?
11.    Si trova sempre dell’acqua potabile lungo la strada?
12.    Sono ammessi i cani?
13.    La Via Alpina è percorribile in mountain bike?
14.    È necessario prendere la macchina? Come raggiungere la Via Alpina coi trasporti pubblici?
15.    Quali sono i vincoli amministrativi (visto, assicurazione sanitaria, ecc.)?
16.    Ci sono animali pericolosi sulle Alpi?
17.    Cos’altro c’è da sapere sull’escursionismo sulle Alpi?

1.    
Qual è il livello di difficoltà degli itinerari Via Alpina?
I cinque colori degli itinerari della Via Alpina (Rosso, Viola, Giallo, Verde e Blu) sono solo dei nomi e non rappresentano in alcun caso un codice di difficoltà! Quando non sono innevati, gli itinerari non richiedono alcuna esperienza di alpinismo e scalata e non è necessario procurarsi corda, ramponi o piccozza. Il percorso segue tracciati che vanno da piste larghe a sentieri di montagna stretti (nessun attraversamento di ghiacciai).

Ciò detto, la Via Alpina è un itinerario di montagna. Alcuni tratti sono esposti (possono dare le vertigini) ed è necessario avere un passo fermo, soprattutto se il tempo è umido o se c’è ancora della neve (cfr. la classificazione su tre livelli di difficoltà sulle pagine tappa della sezione
Gli itinerari del sito web). A volte, può essere necessario attraversare delle zone di caos roccioso, o aprirsi un varco attraverso una vegetazione folta, lungo i sentieri a bassa quota poco frequentati. Nonostante tutti gli sforzi delle squadre locali che si occupano della segnaletica, a volte l’orientamento può essere difficoltoso (soprattutto in caso di nebbia) ed è importante munirsi di carte topografiche e bussola. Infine, è ovviamente necessario programmare un’escursione in base alla forma fisica della persona più debole del gruppo, tenendo conto delle distanze ma anche e soprattutto dei dislivelli.

Per maggiori dettagli su alcune tappe specifiche, vi invitiamo a contattare gli uffici del turismo, i custodi dei rifugi, gli accompagnatori e le guide locali, nonché le sezioni locali dei club alpini e le associazioni escursionistiche. Le coordinate dell’ufficio del turismo competente e dei custodi dei rifugi sono ripresi sulle nostre pagine tappa per ogni punto di passaggio. Le coordinate dei club alpini e delle associazioni escursionistiche locali sono disponibili sui siti internet delle seguenti federazioni:

Club Alpino Sloveno:
www.pzs.si
Club Alpino Italiano:
www.cai.it
Club Alpino dell’Alto Adige (Südtirol):
www.alpenverein.it
Club Alpino Austriaco:
www.alpenverein.at
Club Alpino Tedesco:
www.alpenverein.de
Club Alpino del Liechtenstein:
www.alpenverein.li
Sentieri Svizzeri:
www.wandern.ch 
Club Alpino Svizzero:
www.sac-cas.ch
Federazione Francese di Escursionismo:
www.ffrandonnee.fr
Club Alpino Francese:
www.ffcam.fr
Club Alpino Monegasco:
www.club-alpin.asso.mc
 
2.    
Quando si può partire lungo gli itinerari Via Alpina? Quali sono le condizioni climatiche?
La stagione escursionistica sulle Alpi va solitamente da giugno a ottobre e alcune zone (parti più meridionali degli itinerari Giallo, Rosso e Blu, nonché alcuni piccoli tratti attrezzati per l’escursionismo invernale) sono accessibili tutto l’anno. Al di sopra dei 2000m e alcuni anni anche più a valle, si possono ancora trovare delle zone innevate all’inizio dell’estate (fino ad inizio luglio, soprattutto sui versanti esposti a nord e negli anfratti rocciosi) e la neve può essere di nuovo presente a partire da fine settembre, cosa che rende le traversate nettamente più difficili. Di conseguenza, è importante informarsi localmente sulla percorribilità delle tappe se si prevede un’escursione ad inizio o a fine stagione (contattate gli uffici del turismo, i custodi dei rifugi, gli accompagnatori e le guide locali, le sezioni locali dei club alpini e le associazioni escursionistiche –
vedi sopra). Verificate anche le date esatte di apertura dei rifugi e delle locande: i mesi indicati nelle descrizioni di tappa non sono che un’indicazione di massima. Al di fuori del periodo di apertura, numerosi rifugi di proprietà di associazioni alpine dispongono di un locale invernale accessibile per la notte – ma non tutti e dovrete, forse, procurarvi la chiave prima di arrivare in loco!

Le condizioni meteorologiche cambiano in fretta in quota. Siate preparati sia al caldo che a delle precipitazioni nevose anche in piena estate, nonché a dei temporali, soprattutto nel tardo pomeriggio (se del caso evitate le creste esposte!).

3.    
Qual è l’attrezzatura necessaria?
Calzature da trekking con una buona suola antiscivolo e sostegno della caviglia, abbigliamento a più strati per potersi adeguare alle variazioni di temperatura, protezione contro la pioggia (anche per lo zaino), eventualmente bastoncini da trekking. Crema solare, kit di pronto soccorso – non fate affidamento sui telefoni cellulari per ricevere un aiuto immediato, la copertura delle reti è tutt’altro che completa fuori dalle zone abitate (e non sempre potrete ricaricare le batterie di frequente). Carta e bussola (
cfr. oltre). E, naturalmente, dei viveri, se non ci sono possibilità di approvvigionamento lungo il percorso e sempre degli spuntini e dell’acqua (a seconda della presenza di sorgenti) in quantità sufficiente anche per le emergenze.

Per la notte, è consigliato dotarsi di un sacco letto leggero (sacco a pelo in seta o cotone) per il confort e l’igiene in rifugio (è tra l’atro obbligatorio nei rifugi dei club alpini austriaco e tedesco) e di una lampada frontale o tascabile. Non sovraccaricatevi di quantità eccessive di prodotti per l’igiene personale (tanto più che numerosi rifugi di montagna, a motivo della disponibilità limitata di acqua ed energia, nonché delle difficoltà legate al trattamento delle acque reflue, non dispongono di docce) – e preferite i prodotti biodegradabili.

4.    
Organizzate dei viaggi? C’è un servizio di trasporto bagagli?
Di per se, la rete Via Alpina non organizza delle escursioni, ma stiamo concludendo sempre più partenariati con dei tour operator o delle agenzie che offrono delle escursioni guidate o libere lungo o intorno alla Via Alpina. Consultate le offerte attuali nella sezione
Le escursioni del sito web, nonché le attività turistiche locali presentate sulle pagine di ogni punto tappa.

Molte di queste offerte comprendono un servizio di trasporto bagagli (tramite furgone o animale da soma). Inoltre, alcuni fornitori locali o certi rifugi organizzano, su richiesta, il trasporto degli zaini: seguite i link sulle pagine dei punti tappa.

5.    
Quali sono le topo-guide disponibili?
Tutte le guide escursionistiche e i documenti stampati sulla Via Alpina attualmente disponibili, pubblicati dalla nostra rete o da altri, sono ripresi nella sezione
Documentazione del sito web. A motivo della specificità del mercato, non è ancora stato possibile trovare degli editori per delle guide d’insieme delle sezioni della Via Alpina in ognuna delle lingue utili. Ecco perché prossimamente vi offriremo la possibilità di comporre la vostra topo-guida personalizzata on line e di stamparla.

6.    
È necessario munirsi di carte? Dove procurarsele?
Le carte Google® maps visualizzate sul nostro sito hanno come unico scopo quello di aiutarvi nel preparare la vostra escursione. Le descrizioni delle tappe sono state redatte da un gran numero di partner locali in ognuna delle regioni alpine e vengono aggiornate con frequenza diversa a seconda delle regioni. Siamo consapevoli del fatto che esistono delle imprecisioni e delle differenze di qualità tra queste descrizioni, nonché a livello della segnaletica in loco. Lungo il percorso, vi raccomandiamo caldamente di munirvi di un GPS o di vere e proprie carte topografiche in scala 1:50.000 o 1:25.000 e di una bussola. Se fate un’escursione di lunga percorrenza, potete utilizzare i servizi di fermo posta per ricevere e inviare pacchetti di carte lungo il percorso.

Nelle descrizioni delle tappe indichiamo le carte più usate disponibili per ogni zona, che spesso riprendono il tracciato degli itinerari della Via Alpina. Potete ordinarle nelle migliori librerie di viaggi nonché sui siti internet seguenti (spesso con degli sconti per i membri delle associazioni):
www.dav-shop.de (Alpi centrali e orientali, nonché alcune carte delle Alpi occidentali), www.alpenverein.at/shop (Alpi centrali e orientali), www.pzs.si/index.php?stran=Trgovina&kat=6 (Slovenia), www.shop.wandern.ch (Svizzera), www.ffrandonnee.fr/boutique/catalogue-topos-guides.aspx (Francia) e i siti web di ogni casa editrice.

7.   E le carte digitali?
Le carte digitali sono usate sempre più spesso al posto o a complemento di quelle cartacee, in particolare per tracciare e studiare i propri itinerari. É possibile consultare e stampare gratuitamente le carte topografiche ufficiali seguente:
www.geoportail.fr (Francia e Monaco), map.schweizmobil.ch (Svizzera con Liechtenstein), www.austrianmap.at (Austria), geoportal.bayern.de/bayernatlas (Germania), geopedia.si (Slovenia), www.regione.piemonte.it/sentgis (Italia: Piemonte), www.trekking.suedtirol.info (Italia: Alto Adige).
Potete inoltre consultare la cartografia collaborativa
www.openstreetmap.org (attivare il layer "Cycle" che comprende le curve di livello).

Durante l'escursione, poi, è possibile utilizzare una delle numerose applicazioni per smartphone o altri supporti mobili muniti di ricevitore GPS. Vi raccomandiamo, in particolare, iPhiGéNie con le carte francesi, Monolit2go con quelle della Slovenia, e date anche un'occhiata a OsmAnd, myTrails, twoNav, Trails e Runtastic. Il settore è in continua evoluzione!

Un avvertimento: usate le batterie con parsimonia, poiché non sarà possibile ricaricarle in ogni rifugio a motivo dell'approvvigionamento elettrico limitato di molte strutture!

8.    
È necessario prenotare prima ogni alloggio? Ci sono degli sconti per i Via Alpinisti?
Sì e no. A motivo dell'ubicazione isolata, i custodi dei rifugi devono gestire in modo accurato il proprio approvvigionamento e apprezzano il fatto di poter sapere in anticipo quante persone vorranno pernottare e soprattutto mangiare. Inoltre, alcuni rifugi possono essere completi durante l'alta stagione o il fine settimana. È quindi sempre preferibile, per voi e per chi vi accoglie, dare un colpo di telefono (spesso lo potete fare la sera prima dal vostro luogo di pernottamento precedente). Alcuni rifugi sono collegati a una rete di prenotazioni on line (cfr. i link nelle nostre informazioni sui diversi alloggi) ma al momento non esiste alcuna rete che copra la Via Alpina nel suo insieme. Ciò detto, se viaggiate da soli o in due, di solito non ci sono difficoltà a trovare posto.

Per quanto riguarda il pernottamento nei villaggi, la situazione è molto eterogenea. Per evitare di essere rimpallato da un albergo all'altro dopo una dura giornata sui sentieri, ancora una volta è meglio prenotare uno o due giorni prima, direttamente o tramite gli uffici del turismo.

Al momento non esiste alcun accordo generale con gli alloggi lungo il percorso per la concessione di sconti agli escursionisti della Via Alpina. Tuttavia la maggior parte dei club e delle associazioni europee della montagna fanno parte del cosiddetto "accordo di reciprocità UIAA": l’adesione a uno di loro dà accesso a sconti significativi in tutti i rifugi di proprietà di uno qualunque degli altri partner (fino al 50% di sconto sui pernottamenti e a volte anche sul cibo). Si tratta sicuramente di un buon investimento se effettuate un'escursione di lunga percorrenza. Da segnalare che la sezione Britannia del Club Alpino Austriaco, di lingua inglese, accoglie membri di tutto il mondo (
www.aacuk.org.uk).

9.    
In rifugio, si può consumare il proprio pranzo al sacco?
Oggigiorno, ne rifugi delle Alpi, la maggior parte degli utilizzatori tende ad acquistare in loco la cena e la colazione. Questo permette di ridurre notevolmente il peso dello zaino, dà la possibilità di assaggiare le specialità regionali e garantisce un'importante fonte di reddito ai custodi dei rifugi (che, solitamente, non trattengono che una parte minima del prezzo del pernottamento e/o sono tenuti a pagare un affitto all'organizzazione proprietaria del rifugio).

Tuttavia, i rifugi che sono di proprietà di associazioni alpine accettano sempre gli utilizzatori con pranzo al sacco, per garantire un servizio pubblico e soprattutto per venire incontro alle persone con disponibilità economiche limitate. Ma solo pochi rifugi dispongono di un angolo cottura (quasi solo in Francia e in Svizzera) o permettono di cucinare sui tavoli: potreste trovarvi a dover cucinare fuori. E sono ancora meno i rifugi che dispongono di un fornello a disposizione degli utilizzatori.
   
I rifugi privati, solitamente, non autorizzano il pranzo al sacco.

10.  
È possibile bivaccare anziché alloggiare presso rifugi e locande consigliati?
Dormire sotto le stelle, con o senza tenda, è un modo straordinario di essere a contatto con la natura – e, naturalmente, per spendere poco. Tuttavia, esiste un potenziale effetto negativo sull'ambiente. Inoltre, diversi spazi sulle Alpi sono utilizzati per lo sfruttamento forestale  o per il pascolo. I terreni possono essere di proprietà pubblica o privata.. Di conseguenza, la legislazione relativa ai bivacchi varia notevolmente da un Paese all'altro, ma anche da una zona all'altra. Il bivacco è vietato o regolamentato nella maggior parte dei Parchi nazionali e delle zone oggetto di una protezione rigorosa (verificate tramite i link sulle pagine tappa), nella maggior parte dei boschi, nonché su tutto il territorio delle province di Tirolo e Carinzia in Austria e in diversi comuni sparsi un po' ovunque sulle Alpi. Ci possono essere dei controlli e, se si infrange la legge, si rischiano delle multe.

Al di fuori delle zone dove vige il divieto, spesso è teoricamente necessario avere l’autorizzazione del proprietario – cosa, ovviamente, difficilmente ottenibile lontano dalle zone abitate. Il bivacco al di sopra del limite dei boschi è generalmente tollerato per una sola notte e per un numero limitato di persone a condizione che si prendano le necessarie precauzioni (cfr. oltre). Gli organizzatori professionisti che intendono utilizzare regolarmente un sito devono assolutamente ottenere il permesso del proprietario o delle autorità.

Contrariamente, ad esempio, alle zone selvatiche dell’America settentrionale, sulle Alpi ci sono pochissimi siti dedicati al bivacco. In compenso, al di fuori del periodo di apertura, numerosi rifugi di proprietà di associazioni alpine dispongono di un locale invernale accessibile per la notte. Quando i rifugi sono aperti, è possibile chiedere ai custodi il permesso di bivaccare nelle vicinanze e a volte anche di utilizzare le attrezzature sanitarie, in cambio di un contributo minimo. Nelle informazioni sulle tappe segnaliamo inoltre diversi ripari accessibili non custoditi.

Se bivaccate, fatelo in modo responsabile:
-    Evitate le zone sensibili, frequentate dalla fauna selvatica come: le zone di transizione tra bosco e pascolo, i boschetti, le zone dove vi sono numerose tracce di animali, le zone cespugliose, le zone umide, le sponde dei fiumi e le isole;
-    Montate il campo ad almeno 100m da qualunque corso d’acqua per evitarne la contaminazione;
-    Utilizzate i fornelli in modo sicuro, non accendete alcun fuoco se non laddove è autorizzato e solo dopo aver liberato la zona circostante da qualunque materiale infiammabile; non abbandonate mai un fuoco prima che si sia spento completamente;
-    Non fate rumore, in particolare al tramonto e all’alba, quando gli animali selvatici sono più attivi;
-    Scavate delle latrine naturali ad almeno 50m da qualunque corso d’acqua; coprite con terra le deiezioni e la carta igienica biodegradabile e portate via tutti gli altri rifiuti (assorbenti esterni e interni, ecc.);
-    Lavatevi e fate il bucato ad almeno 30m da qualunque corso d’acqua e utilizzate solo prodotti biodegradabili;
-    Tenete i cani al guinzaglio di sera e durante la notte;
-    Durante la notte non lasciate fuori del cibo (né piatti contenenti dei resti);
-    Naturalmente, lasciate il sito così come lo avete trovato, portate via tutti i rifiuti (anche i materiali degradabili la cui decomposizione può richiedere degli anni, in quota) e gettateli negli appositi cassonetti in città (o, meglio ancora, a casa vostra).

11.    
Si trova sempre dell’acqua potabile lungo la strada?
Naturalmente lungo i sentieri alpini si trovano numerose sorgenti e torrenti, nonché, in molti villaggi di montagna, delle fontane. Tuttavia, il fatto che l’acqua sia potabile può difficilmente essere garantito. Si consiglia di evitare di bere nelle zone di pascolo degli animali (domestici o selvatici) e a valle delle stesse; è possibile utilizzare i sistemi di purificazione disponibili in commercio.

Nelle zone calcaree, soprattutto all’inizio e alla fine dell’estate, le sorgenti possono essere molto rare – informatevi al vostro punto di partenza, potreste dover trasportare scorte d’acqua per tutta la giornata.

A volte nei rifugi vi verrà chiesto di pagare l’acqua potabile se, come spesso accade soprattutto a inizio e a fine stagione nelle zone calcaree, il rifugio non è alimentato da una sorgente d’acqua potabile.

12.    
Sono ammessi i cani?
Nella maggior parte dei luoghi si, ma in alcune zone protette (in particolare nella maggior parte dei Parchi nazionali) i cani non sono ammessi a motivo del potenziale pericolo per la fauna selvatica. Troverete delle informazioni sul livello di protezione della zona e, solitamente, un link, in ciascuna delle nostre descrizioni di tappa: verificate la normativa vigente!

Spesso viene richiesto di tenere i cani al guinzaglio per attraversare gli alpeggi utilizzati per le mandrie o le greggi. Rispettate il lavoro dei pastori e dei malgari. Solitamente i cani non possono dormire all’interno dei rifugi.

Spetta inoltre a voi verificare le vaccinazioni richieste all’ingresso di ogni Paese.

13.    
La Via Alpina è percorribile in mountain bike?
La Via Alpina è stata pensata per il piacere dell’escursionista a piedi. Di conseguenza, numerosi tronconi non sono adatti alla mountain bike e su alcuni tratti le biciclette sono persino vietate.
Pietro Marescotti, quando ha realizzato il proprio giro dei 5 itinerari della Via Alpina in mountain bike, ha effettivamente potuto percorrere circa un terzo della traversata pedalando, ha dovuto spingere la sua bici per un altro terzo e portarla di peso sul resto del percorso. Pietro ha descritto la sua traversata come un’avventura straordinaria, ma non ce la sentiamo di raccomandare la Via Alpina come vero e proprio itinerario per la mountain bike.

Tuttavia, esiste tutto un ventaglio di itinerari adatti alle montain bike e ai loro adepti lungo la Via Alpina e nei dintorni. Informatevi presso gli uffici del turismo e le associazioni specializzate, che saranno in grado di indirizzarvi, e rispettate sempre gli altri utenti dei sentieri.

Forse un giorno esisterà una Via Alpina da percorrere in bici, ma non in un futuro prossimo...

14.    
È necessario prendere la macchina? Come raggiungere la Via Alpina coi trasporti pubblici?
Se possibile, lasciate l’auto in garage! I rifugi di montagna fanno sforzi enormi per ridurre il loro consumo di energia, cercate di contribuire anche voi all’ambiente durante lo spostamento verso i luoghi della vostra escursione! La Via Alpina passa in prossimità di numerose stazioni ferroviarie e in media ogni 2 o 3 giorni passa da un punto tappa servito dalle autolinee (fare riferimento ai pittogrammi sulle descrizioni di tappa e ai link indicati per ogni punto di passaggio). Cercate di sceglierli come punto di inizio e di fine per la vostra escursione!

Ciò richiederà forse un po’ più di tempo, ma in compenso non dovrete preoccuparvi di recuperare l’auto dopo una lunga traversata e prendere i mezzi pubblici è spesso l’occasione di incontri interessanti. Inoltre, più questi servizi vengono utilizzati, maggiori sono le possibilità che vengano mantenuti!

Quando pernottate in un villaggio, il vostro ospite sarà forse, su richiesta, anche in grado di venirvi a prendere alla fermata del pullman o all’arrivo del sentiero e di riportavi alla partenza il giorno successivo.

La maggior parte dei collegamenti ferroviari in Europa, nonché un certo numero di autolinee sono accessibili sui siti internet multilingue
www.bahn.de e www.sbb.ch.

15.    
Quali sono i vincoli amministrativi (visto, assicurazione sanitaria, ecc.)?
Gli otto Paesi Alpini sono membri dello "Spazio Schengen", il che significa che i cittadini dei Paesi membri dell’Unione Europea e quelli di più di altri 30 Paesi, nonché quelli che dispongono di un permesso di soggiorno in uno qualunque dei Paesi Schengen possono viaggiare liberamente lungo la Via Alpina
durante 90 giorni in totale (su un dato periodo di 6 mesi) a condizione di essere muniti di un documento di identità valido.

Se non beneficiate di questa deroga, potete ottenere un "visto Schengen" unico presso l’ambasciata o il consolato del primo Paese visitato oppure di quello in cui soggiornerete più a lungo. Tale visto vi consentirà di visitare tutti i Paesi durante 90 giorni in totale su un dato periodo di 6 mesi. Avrete bisogno di un passaporto valido 6 mesi dopo la conclusione della vostra visita e di un’assicurazione sanitaria valida.

Se vi volete fermare oltre i 90 giorni, sarà necessario richiedere un permesso di soggiorno in uno dei Paesi (D-visto)... cosa purtroppo alquanto difficile se non prevedete di avere un domicilio fisso.


Per quanto riguarda l’assicurazione sanitaria, se siete cittadini di un Paese dell’UE, di Svizzera, Liechtenstein, Norvegia o Islanda, avete accesso al sistema di copertura sanitaria al pari dei cittadini di ognuno dei Paesi alpini tranne a Monaco. In alcuni Paesi le prestazioni sono gratuite, in altri è necessario pagare una parte dei costi, in altri ancora si deve anticipare l’integralità degli importi e poi chiedere un rimborso. La tessera europea di assicurazione malattia permette di semplificare le procedure (cfr.
ec.europa.eu/social/main.jsp?catId=559&langId=it).

Se provenite da un altro Paese, oppure come copertura complementare per le spese di soccorso, trasporto, alloggio e rimpatrio in caso di malattia o di incidente, nonché per la responsabilità civile, è necessario sottoscrivere un’adeguata assicurazione viaggio e sanitaria. Tutte le principali associazioni di montagna o escursionistiche propongono dei contratti assicurativi specialmente concepiti per i propri membri.

Non c’è alcuna vaccinazione obbligatoria per entrare nei Paesi alpini.

16.    
Ci sono animali pericolosi sulle Alpi?
I grandi predatori sembrano essere di ritorno sulle Alpi europee dopo essere quasi completamente sterminati nel XVIII e XIX secolo: gli orsi nelle Alpi orientali, i lupi nelle Alpi occidentali e le linci su tutto il territorio. Tuttavia, su tutto l’Arco Alpino, si sono stabiliti solo una cinquantina di esemplari di orsi e lupi e un centinaio di linci. Sono tutti molto poco socievoli e faranno il possibile per evitare di incontrarvi...

Ad ogni buon conto, non cercate mai di avvicinarvi agli animali selvatici (compresi stambecchi, camosci, marmotte...) più di quanto non sembri loro adeguato. Le vacche possono essere impressionanti se si mettono a correre: mantenete le distanze.

I Patous, i cani da montagna dei Pirenei, sono dei cani bianchi allevati all’interno delle greggi di pecore nelle Alpi francesi per difenderle dagli attacchi dei lupi e dei cani selvatici. Possono diventare aggressivi se vi avvicinate al gregge: fate un giro largo per evitare il gregge, mantenete la calma e non minacciate in alcun modo il cane.

La rabbia è presente (soprattutto tra i cani, le volpi e i pipistrelli) ma è rara. Se venite morsi da un cane, consultate un medico nel giro di pochi giorni.

Sulle Alpi sono presenti solo due serpenti velenosi: l’aspide (Vipera aspis) e il marasso (Vipera berus), riconoscibili dalle pupille ellittiche verticali (come quelle di un gatto). Anch’esse attaccheranno solo se colte di sorpresa – ricordatevi sempre di battere i piedi prima di sedervi in una zona soleggiata o rocciosa. Se venite morsi, consultate un medico entro poche ore; per gli adulti, in linea di massima, il pericolo non è mortale.

Diffidate di uno degli animali alpini più piccoli: ci sono delle zecche, che possono essere portatrici della borrelliosi (malattia di Lyme). Controllate il vostro corpo ogni sera dopo l’escursione e togliete quelle che individuate; consultate un medico nel caso in la zona morsa sia infiammata.

17.    
Cos’altro c’è da sapere sull’escursionismo sulle Alpi?
Le Alpi sono il più vasto spazio naturale d’Europa, ma sono anche uno spazio culturale colonizzato dall’epoca preistorica – attualmente spazio di vita per circa 14 milioni di abitanti (essenzialmente nelle città) che accoglie ogni anno 60 milioni di visitatori. L’equilibrio ecologico e culturale è fragile. Vi preghiamo quindi di:
-    non allontanarvi dai sentirti segnalati: l’acqua piovana seguirà poi le vostre tracce provocando l’erosione del terreno;
-    non disturbare la fauna selvatica, soprattutto al tramonto e al levar del sole, quando molti animali vanno in cerca di cibo;
-    non prelevare fiori o minerali;
-    fare molta attenzione se si accende un fuoco – e verificare prima se ciò sia autorizzato (cfr. anche più in alto
È possibile bivaccare);
-    portare via i rifiuti (anche i materiali degradabili la cui decomposizione, in alta quota, può richiedere anni) e depositarli negli appositi cassonetti a valle (o, meglio ancora, a casa vostra); evitate fin dall’inizio di portarvi dietro imballaggi inutili;
-    chiudere le barriere e le staccionate dopo il vostro passaggio per evitare che greggi e mandrie scappino;
-    allontanarvi dal sentiero e restare ad almeno 50m dai corsi d’acqua (mai in grotte o ruderi!) per soddisfare le vostre necessità fisiologiche e coprire con la terra escrementi e carta igienica riciclabile – portare via tutti gli altri rifiuti (assorbenti interni ed esterni, ecc.);
-    leggere e rispettare la normativa specifica in vigore nei Parchi nazionali, riserve naturali e altre zone protette (seguite i link nelle descrizioni di tappa);
-    cercare di utilizzare i mezzi pubblici e, si utilizza l’auto, cercare  di parcheggiarla negli spazi previsti, evitando di bloccare gli accessi.

Secondo il motto: “Lasciate solo le vostre impronte, portate via solo i ricordi”.


Per quanto riguarda la vostra sicurezza e quella degli altri escursionisti, preparate con cura la vostra escursione, e verificate la forma fisica di tutti i partecipanti prima e durante l’escursione (cfr. anche le precedenti rubriche
Difficoltà, Condizioni meteo e Attrezzatura
). Fate attenzione a non spostare pietre che potrebbero ferire qualcuno a valle (se dovesse succedervi, gridate per avvertire del pericolo!!). In caso di incidente, mantenete la calma. Spesso è possibile cavarsela da soli. In caso contrario, cercate di allertare i soccorsi tramite cellulare (il numero internazionale per il pronto intervento è il 112 – tuttavia numerose zone di montagna non sono coperte dalle reti telefoniche), gridando, con segnali luminosi o agitando grandi pezze di tessuto. Un ferito deve, in linea di principio, essere lasciato sul luogo dell’incidente e non essere mai lasciato solo.